Ferdinando Battaglia
- 12/11/2015 08:14:00
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Credo che il personaggio di Ofelia, sia solo lispirazione attraverso la quale lo sguardo poetico dellAutrice, contempli in sé ciò che invero abita e vive come intima aspirazione lanimo umano: la pienezza relazionale del "noi", che può essere il classico io-tu di due innamorati oppure lesperienza di altre forme relazionali in cui si manifesta lAmore. Allora, così, risuona nei versi la tragedia di Ofelia e snnalza in battito dali la chiusa, levandosi alle altezze vertiginose dellassenza:" luce vagante/solitudine di stella/che l’alba non cancella.". Ed è di squisita e delicata finezza ed intelligenza la scelta lessicale della poetessa, ché la stella brilla quando il cielo è buio, metafora delle notti del cuore e lo illumina la stella dalle profondità di altezze incommensurabili, distanze spazio-temporali quasi a significare il Mistero e la sua irraggiungibilità, analogia efficace, riversa nella scrittura di questi versi, del desiderio, con quel vagare (sembra un fallimento ma è la sua carta vincente: il desiderio inappagato è tormento e delizia dellanimo umano, misura dinfinito nelle clausure del cuore) e, arrivando al piccolo gioiello finale, la lotta tra il desiderio (la stella e il suo vagare nella solitudine - lio che anela laltro, il "tu" come fondamento per un "noi" sempre nuovo, irripetibile nella sua sostanza, quando anche non nella forma) e la luce dellalba, simbolo qui della ragione, della razionalità che vorrebbe cancellare (unalba che qui subisce la sua sconfitta, poiché la ragione definisce e chiude pur liberando, il desiderio apre allatemporalita dellindefinito pur legando, ma è con i nodi di questa legatura che si ascendono le vette dellanima). Sembra una lotta di paradossi e quellalba che non riesce a cancellare linquietudine notturna del desiderio, può voler dire il tormento di chi cerca la pace del giorno ovvero la "santa" ostinazione di un richiamo. Ciao, Giuseppina, e scusami tutti i possibili e probabili errori, sia a causa della mia ignoranza, sia perché scrivere con il piccolo cellulare non mi è agevole al controllo e alla revisione del testo appena redatto; ma aspettare un momento migliore, significherebbe il rischio di non trovarlo mai.
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